mercoledì 16 dicembre 2015

Blogger Venduto o Non Venduto? E se avessi sbagliato tutto?

Da qualche tempo mi sto chiedendo se ho sbagliato qualcosa o se faccio bene ciò che mi ero prefissato di fare.
Combattere Castello mi è riuscito... anche se una seconda opportunità non si nega a nessuno.
La cosa che più mi fa riflettere è: la strada di "integrità" che ho scelto va bene? È la cosa giusta da fare rompere le palle agli ipocriti e lottare contro chi si svende?

Onestamente non lo so più.
Qualcuno mi dice che faccio bene ma qualcun altro mi dice: "quelli hanno le pipe gratis e tu le paghi, lo stupido sei tu!".
Dovrei iniziare a vendermi al miglior offerente e accettare i trenta denari?

F.

domenica 13 dicembre 2015

Perché, ora, ho poche pipe...

Tutto è iniziato sei anni fa. Fumavo solo sigari cubani ma il mio tabaccaio di fiducia fumava anche la pipa. Ne sono sempre stato affascinato.
Era una tabaccheria nella quale si poteva fumare, una delle poche in Italia... penso che ce ne siano solo due o tre.
La persona in questione fumava un'anatra dalle uova d'oro mezza liscia e mezza pettinata, il tabacco che ardeva da mattina a sera in quella radica era...... Cellini Forte ( quello nero per intenderci ).
Ogni volta che entravo in quel negozio sentivo quel profumo di panettone, uva e vino che avrei scoperto, molti mesi dopo, essere disgustoso fin dalla prima accensione.
Quell'odore però è sempre vivo nella mia memoria e mi fa ricordare ogni volta che cerco di immaginarlo come ho fatto ad innamorarmi della pipa.
Un giorno decisi di fare il passo che tanto desideravo fare: acquistai la mia prima pipa. Un'anatra dalle uova d'oro rusticata. Era una Half Bent Apple, non troppo lunga. Bocchinaccio in metacrilato scarso come pochi. Ma quell'anatrina che faceva capolino dal bocchino prestampato mi piaceva non poco.
Come sempre le prime fumate furono da lingua felpata. Ebbi dei bruciori che ancora ricordo e ogni sorso d'acqua era come una frustata in bocca.
Piano piano migliorai la mia tecnica di fumo e decisi di concedermi una seconda pipa... una Ser Jacopo ma onestamente non ricordo quale.
Continuai così a fumare le mie due pipe fiero di me stesso ma con una lingua che sembrava quella che ti propongono nelle osterie da camionisti col piatto dei bolliti.
Comprai poi delle Mastro de Paja, Stanwell, Savinelli e altri marchi che ora onestamente non ricordo.

Poco tempo avevo già racimolato una trentina di pipe.
Poi venne il momento di acquisti più importanti. Fiamma Di Re, Dino Da Campione, Winslow e Dunhill.
Ero affascinato, stregato da questo fantastico mondo e non potevo fare a meno di seguire le aste su internet e recarmi quanto più possibile dal mio "spacciatore" di fiducia... per fortuna o sfortuna ( questo non lo so ) mi sono potuto permettere spese folli che hanno sempre tenuto acceso il fuoco di questa mia passione.
Mi sono poi buttato sull'artigianato italiano... Le Nuvole, Duca Pipe, Baldo Baldi, Safferling, Gigliucci e tanti altri.
Ho avuto circa 500 pipe. Alcune comprate e rivendute nuove, altre vendute fumate qualche volte... altre ancora vendute fumate a più non posso e alcune regalate.
Molti mi hanno detto: "Ma perché hai venduto tutte quelle belle pipe?".
Fortunatamente non sono mai stato troppo attaccato agli oggetti, sopratutto alle pipe ( anche se ce n'è una che amo e dalla quale non mi separerò mai ).
Ho sempre comprato a prezzi buoni e venuto l'usato a prezzi ottimi... per far girare le pipe, per poterne provare altre, provarne di nuove.
Qualcuno dice che sono caduto in disgrazia e che quindi mi sono dovuto vendere tutto... spero che, a te che l'hai detto, oltre al cappello ti caschino anche le palle, e ricorda che fumi anche tu le mie pipe.
Dove mi giro vedo una mia pipa, sui forum, sulle pagine Facebook. E questo mi piace. Una parte di me è da qualcun altro e che gli piaccia o no è così.
Ecco perché vendo le mie pipe. Non perché non credo in quello che scrivo ( ho elogiato pipe che non ho più ) ma perché mi piace provare.
C'è stata, non lo nego, la fase del collezionismo compulsivo e sfrenato ma è passata. Ora acquisto, provo, e se non mi piace rivendo così da poter acquistare ancora e provare tutto ciò che mi piace e mi intriga.
La pipa è la mia passione, forse la mia malattia. Ma amo questo oggetto. Lo amo per ciò che mi ha fatto vivere e per le persone che mi ha fatto conoscere. 
È un accessorio sincero: se la radica fa schifo lo senti subito, se il bocchino non è di qualità lo senti e lo vedi nel giro di due fumate.
Ringrazio ancora una volta tutti quelli che hanno parlato bene di me ma anche quelli che hanno parlato male, malissimo... tutte queste persone tengono viva la mia passione.

E tu? Ce l'hai una pipa del Tosi?