sabato 14 ottobre 2017

Pipa Castello - Una Dublino Per Ri-Provarci

"Le Castello sono pipe medie"

Per tanti anni a suon di questa frase ho cercato di convincere molti che castello non fosse poi la scelta migliore in fatto di pipe. Questa frase va però contestualizzata.
Ne ho avute almeno una trentina e le ho fumate fino allo sfinimento... qualcuna più e qualcuna meno. Sono stato un collezionista di "55", non ne ho mai fatto mistero. Poi mi sono scontrato con altre scuole di pensiero, con altri modi di fumare e d'un tratto le castello dell'era Kino hanno perso il loro fascino. Forse per via del metacrilato non eccellente, dei fori del fornello un po' scentrati e anche per il fatto che se pago una pipa dei bei quattrini mi piacerebbe avere un oggetto ben costruito con tutti gli accorgimenti del caso.


Due anni fa ho quindi venduto tutte le mie castello che mi erano costate una cifra non indifferente. Chi mi conosce sa che ho sempre acquistato pipe nuove... o almeno nel 90% dei casi erano nuove.
Le ho vendute ad una cifra inferiore al prezzo di mercato, sicuramente, non per necessità ma perché  non ho mai visto la pipa come una fonte di guadagno bensì come un fonte di divertimento, di affinamento del gusto e di piacere estremo.

Non ho venduto solo le castello. In verità ho venduto quasi tutte le mie pipe perché sono disgustato dal tipo di gente che frequenta questo mondo... ma questa è un'altra storia.

Quando scrivo e quando fumo non lo faccio per interesse o meglio: l'unico mio interesse è il mio piacere. Negli ultimi tempi, quindi, ho sentito la necessità di riprovare e di dare un'altra chance ad un marchio che ha fatto la storia in Italia e nel mondo. Perché me lo dovevo.

Ho quindi ponderato, guardato, cercato e alla fine sono riuscito a trovare la pipa giusta. Una Dublino, ovviamente sabbiata, con il bocchino a sella. Non è una pipa che eccelle in fatto di bellezza. È una pipa che è fatta a dovere. Il foro del fornello è abbastanza centrato, il bocchino sufficientemente sottile e la sabbiatura bella quanto basta. È una pipa da tutti i giorni.


Appena presa non ho potuto fare altro che iniziare immediatamente il rodaggio. Ho caricato del buon Golden Glow e ho acceso. Sono stato paziente e moderato finché a metà della prima carica la pipa ha cominciato a rilasciare delle note dolci, rotonde e piuttosto cremose e lì mi sono dato del coglione.
Come mai avevo detto tutte quelle cose su castello? Ho sbagliato? Forse sì, forse no.

È noto a tutti che se una pipa ( ovviamente una costruita bene ) fuma male nel 98% dei casi è colpa del fumatore. Sono stato un fumatore distratto? Probabile. Qualche anno fa non ero ancora pronto? Probabile. Avevo beccato una pipa nata male? Probabile anche questo. Ero troppo avido e collezionista e quindi non godevo appieno le qualità e le possibilità che mi offriva quello che in quel momento avevo per le mani? SICURAMENTE!!!

Sta di fatto che mi ritrovo qui a scrivere questo articolo con la mia castello tra i denti e ne sono molto soddisfatto. Che sia un nuovo inizio? Spero di si!


"Castello pipe medie"? La cosa certa
è che si meriterebbero dei bocchini un po' più curati ma, per il resto, su questa che ora fuma allegramente davanti alla mia faccia non ho nulla da dire se non: questa non è una pipa media!




domenica 1 ottobre 2017

Avviso Rimozione Post

Domenica, Uno Ottobre Duemiladiciassette

ho deciso oggi di rimuovere due post dal mio blog in quanto non interessanti. Non è mia abitudine auto censurarmi ma devo dire che era necessario.
I video saranno a breve di nuovo disponibili sul mio canale YouTube.

Nei prossimi articoli, vi anticipo, recensirò una pipa Pascucci e una pipa Castello. Per tanto tempo ho lottato contro questi marchi, un po' per precedenti esperienze deludenti e un po' per preconcetto. Penso sia necessario, per un appassionato, rivalutare le cose sotto un punto di vista più critico e quindi così farò.

Arriveranno anche recensioni in merito ad alcuni sigari toscani e sugli Amazon che sto provando in questi giorni.


Grazie per l'attenzione buona domenica.


Serene Fumate!

sabato 23 settembre 2017

Mimmo Provenzano e la sua Calabash tutta nuova!

C'è un posto, in Salento, che è il mio luogo dell'anima... Matino. Un paesino di 12mila anime o poco più... probabilmente 13mila sono imparentate con me!
Lì mio nonno aveva molti terreni e, dopo di lui, sono passati ai suoi figli. Chi prima e chi dopo hanno costruito tutti una villa o una villetta o semplicemente una piccola casa per trascorrere le vacanze. 
In quel piccolo paesino pieno di mezzi parenti che non conosco il tempo si è fermato. Tutto è semplice e la vita sembra fermarsi.
Mi trovavo lì in vacanza, penso fosse settembre del 2012, come sempre avevo un sigaro o una pipa in bocca e, chiaramente guardavo qualche sito o qualche blog di pipe.
Mi imbatto in un nome: Mimmo Provenzano... di Maglie. 
<<Maglie? Cavolo è qui vicino>>.
Telefono a Mimmo, che al tempo era alle prime battute della sua fantastica avventura da pipe maker...  dice che mi avrebbe accolto senza problemi a casa sua ( vorrei ricordare, che per chi è del sud Italia l'invito a casa è qualcosa di molto importante, un onore! ).
Un artigiano che opera proprio vicino al mio luogo dell'anima... non può che essere un grande!
Con non poche difficoltà arrivo a casa di Mimmo che mi accoglie con grandissimo calore. Inutile dirvi che, come tutti i salentini, ha un animo, una bontà e un calore non indifferenti.
Chiacchieriamo un po' e alla fine acquisto una blowfish ( si scrive così? ). Pipa che fumava molto bene ma che ora non ho più... purtroppo non rientrava più nei miei canoni stilistici e quindi ora rende felice qualche altro fumatore di pipa.

Mimmo è bravo, infatti si presenta a cagli, se non erro era il 2012.
Mimmo è anche un ottimo osservatore infatti, sempre se la memoria non mi inganno, si è molto ispirato ai modelli danesi e russi.

Ho seguito sempre con grande attenzione i suoi progressi ma spesso non trovavo la pipa che più si avvicinava al mio gusto.

La cup della mia pipa. Bosso con
fornello in ulivo.
Da un po' di tempo, però, Mimmo è il creatore di una delle più belle pipe di sempre nonché del restyling di una forma classicissima della pipa: la calabash.
In rete se ne vedono di tutti i tipo, colori e finissaggi. La particolarità di questa pipa sono le cup, ovvero le teste. Ci sono in palma, in bosso con interno in radica o ulivo, con ogni essenza immaginabile polimerizzata fino a quelle che li illuminano al buio. Ecco se queste ultime le avesse fatte un altro artigiano lo avremmo mandato a cagare ma Mimmo se lo può permettere e quindi... bravo!!!
Tanti siti vendono ora le Provenzano e le Calabash vanno a ruba.
Un annetto fa ho deciso di farmene fare una... appunto, deciso. Alla fine mi è arrivata qualche giorno fa. Problemi miei eh, Mimmo è stato velocissimo nella realizzazione.
Mi ricordo che ci siamo visti un annetto fa a Savignano per una nota manifestazione piparia e ovviamente aveva con se la sua Calabash... è lì che ho deciso che ne volevo una.

Durante i giorni seguenti al mio ordine Mimmo mi ha mandato diverse fotografie della pipa durante la sua lavorazione, cosa che ad un appassionato fa molto piacere!
È poi arrivato il giorno della lieta notizia: la pipa era pronta. 
Qualche giorno dopo ho pagato la mia pipa e la stessa è stata spedita. Ovviamente ho mancato la consegna!
Sono rientrato a casa alle 19 di sera, dopo tutta la giornata in macchina, ho quindi visto il tagliandino del passaggio del corriere. Non c'ho pensato due volte. Mi sono rimesso in macchina alla volta del deposito, sapendo che era tardi e che c'era molto traffico ma dovevo avere subito la pipa. Ho corso come un dannato imprecando come non avevo mai fatto perché dovevo assolutamente arrivare in tempo.
Per fortuna così è stato. Sono rientrato a casa pensando di buttarmi sul divano per fumare finalmente la mia tanto agognata pipa.
NO! Quella sera dovevo uscire e infatti la mia compagna mi intimava di sistemarmi e di lasciar stare la pipa... con grande rammarico ho quindi posato la pipa nel mio cofanetto e mi sono vestito.
Siamo rientrati alle 2 di notte. Non curante del fatto che alle 8 del mattino dopo dovevo mettermi in macchina per andare nella Marche ( quindi sveglia ore.... presto! ) mi sono acceso la pipa.
È stato subito amore.
Tra giovedì ed oggi avrò fatto una quindicina di cariche e il risultato è: pipa secca come il deserto, tabacco fumato fino all'ultimo pezzettino e grande soddisfazione del sottoscritto.

Quel ragazzone che avevo conosciuto qualche anno prima ora è un pipe maker con le palle. Ogni volta che lo chiamo mi parla in dialetto e mi fa sentire sempre un po' più a casa. La sua pipa rientra, DI DIRITTO, tra le pipe che ora voglio avere sempre con me. La prima è una billiard della quale ho già parlato abbondantemente.

Con questa Calabash il nostro Mimmo Provenzano ha reinventato un forma classica che da sempre, tra l'altro, è nell'immaginario di tutti come: la pipa per antonomasia. 


BRAVO MIMMO!


Ne sentimu ( vuol dire ci sentiamo in dialetto ).



Francesco



domenica 5 febbraio 2017

Storia di una pipa "onesta" - Pipa Rossi

Qualche tempo fa mi è stata regalata una Pipa Rossi la cui datazione mi è ignota. Deve avere circa una trentina di anni ma forse anche di più. La pipa puzzava senza pietà di cassetto. Presentava il fornello pretrattato e un BOCCHINACCIO in ebanite.
Come si può notare la sabbiatura non è poi così malvagia e quindi, prendendo coraggio, ho caricato un po' di capstan e via a fumare.
Come da manuale le prime fumate sono state veramente pessime con un sapore di chiuso che appestava tutta la fumata, il classico aroma di cassetto vecchio con un retrogusto di soffitta della nonna. Certamente non un idillio.
Continuando nei giorni il sapore di vecchio e stantio è andato via e piano piano le fumate sono migliorate. Ci è voluto molto tempo prima che la pipa perdesse quel gusto davvero molto fastidioso ma ce l'ho fatta.
Nei giorni seguenti ho lasciato la pipa su una mesola in un posto secco e senza odori particolari in modo che prendesse aria a sufficienza. Dopo una settimana ho ripreso in mano questa Rossi e ho ripreso a fumarla sempre con il capstan ( per la precisione ho usato il giallo ready rubbed ). Fortunatamente il sapore di cassetto non si è ripresentato... scampato questo pericolo l'ho messa sotto con un po' di Full Virginia Flake.
Non ha mai fatto acqua e si è sempre comportata in modo più che degno fino a quando non è diventata un pipa fumabilissima e che per il costo al quale viene venduta è sicuramente un ottimo investimento.
Nella mia breve carriera da fumatore di pipa ( sono circa 9 anni ) ho sempre disdegnato queste pipe da "quattro soldi" in quanto ero sicuro che fossero delle sole non indifferenti.7
Ovviamente mi sono sbagliato. Certo non è la regola il fatto di trovare una pipa "da cesto" o poco più che fumi bene ma in questo caso sono stato molto fortunato.
Da qualche mese ho deciso di fare un reset del mio parco pipe tenendo solo qualche pezzo al quale ero particolarmente affezionato. Ho sempre acquistato solo pipe molto costose o blasonatissime tralasciando anche qualche altra marca che può celare delle ottime sorprese.
Il bello del mondo della pipa è che non si smette mai di imparare e di testare cose nuove, che ogni anno che passa i nostri gusti cambiano e la nostra visione diventa sempre più ampia grazie all'esperienza che aumenta in continuazione.
Ringrazio quindi la pipa come oggetto perchè ogni volta mi permette di avere nuovi spunti di riflessione e di discussione soprattutto con gli amici.

Grazie pipa per essere parte della mia vita
e grazie a voi che mi leggete.

venerdì 18 marzo 2016

La pipa e "i miei".

Come tutti i ragazzi giovani che si accostano alla pipa anche io ho dovuto arrivare, un giorno, al confronto con i miei genitori.
Mia Mamma è mancata troppo presto per potermi regalare una pipa, ma sono sicuro che l'avrebbe fatto. Le piaceva vedermi fumare anche se spesso mi prendeva per il culo perché, come tutti i neofiti, all'inizio non riuscivo mai a tenerla accesa. Sono sicuro che se avesse avuto il tempo mi avrebbe regalato una Dunhill, probabilmente una Cumberland... non troppo grande. Una Dublin direi.
Non so perché ma ho questo presentimento.
Tutte le sere quando ci mettevamo in poltrona con il nostro The mi diceva: "Beh? Non ti accendi la pipa?" e io, contento di questo invito, prendevo il necessario e mi mettevo a fumare. Spesso mi raccontava del signore che vedevamo spesso passare e che lei hai incrociato per 25 anni sotto casa. Era un notaio che aveva lo studio 100 metri dopo casa mia. Diceva che le piaceva l'odore di menta che emanava la sua pipa... a me personalmente faceva abbastanza schifo. Mia Mamma ha sempre incoraggiato le passioni e, sebbene questa non fosse una delle più salutari per il corpo, mi ha sempre spronato a cercare informazioni a conoscere meglio chi realizzava le pipe che fumavo. È stata la fumatrice di sigarette più interessata alla pipa che io abbia mai conosciuto.

Mio padre, fumatore incallito e nervoso di sigarette... Muratti Blu!
Non ha ancora capito che la pipa la fumo perché mi piace. La vede come un sostituto delle sigarette... non si è mai interessato al perché della mia scelta. L'ha sempre vista come un oggetto che produce un casino di fumo e un odore sovente non a lui congeniale.
Senza contare quando si è incazzato perché un giorno mi chiese una sigaretta, e io che fumavo la pipa, gli risposi picche... ancora mi ricordo quel pomeriggio in ufficio e ancora rido.
La mia fortuna è che avevo la mia stanza in ufficio e quindi potevo fumare lavorando senza dargli troppo fastidio.
Non penso gli sia mai venuto in mente di regalarmi una pipa e onestamente non so neanche su cosa cadrebbe la sua scelta. Penso che lui la veda come incartare un pacchetto di sigarette e dire: "Ecco il tuo regalo".

"I miei" sono stati sempre due persone molto diverse tra di loro e il bipolarismo che mi caratterizza ne è la prova lampante.
Fortunamente non hanno mai fatto storie in merito al mio fumo più o meno molesto e quindi li ringrazio molto. In ogni fumata c'è la voce di mia mamma che mi dice dolcemente: "Dai, impegnati e non farla spegnere" e lo sguardo austero di mio padre come per dire: "Guarda te, se gli chiedo una sigaretta non ce l'ha.. doveva proprio fumare la pipa?". Non so se è giusto o sbagliato... bello o brutto  ma questa cosa mi fa sorridere molto. Quando fumo ci penso sempre... e, in qualche modo, mi fa stare bene.

Francesco

giovedì 18 febbraio 2016

La Mia Pipa Preferita - Billiard Flock

Tutti noi fumatori di pipa abbiamo uno shape preferito... chi la pot, chi la panel chi la dublin...
Tutti noi fumatori di pipa abbiamo una pipa preferita, quella che quando andiamo in vacanza non può mancare, quella che prendiamo quando vogliamo fare una fumata tranquilla, soddisfacente al 100%. Una pipa che non ci stanca mai! Ecco la mia pipa preferita è questa billiard flock di Maurizio Tombari - Le Nuvole.


L'amore per questa pipa è nato tre anni fa quando ne entrai in possesso... Mi ricordo perfettamente quel giorno. Ero di ritorno dalle ferie in Puglia e mi fermai per un saluto a Maurizio. Vidi in un cesto alcune billiard e gli chiesi se ne potevo acquistare una. La risposta fu incomprensibilmente negativa. Infatti quelle sette billiard erano destinate al mercato cinese... gli erano state commissionate da non so quale negozio. Insistendo poi per averne una Maurizio mi disse: "Dai finite queste ne faccio una anche per te!".
Mi venne poi spedita a casa un mese dopo. Inizialmente aveva un bocchino in metacrilato nero e successivamente gli chiesi di farmene uno in cumberland ( che è quello che si vede in foto ).
La pipa era tanshell ma di quel colore iniziale, ora, rimane solo il ricordo. Ancora oggi è la mia "inseparabile". Non passa giorno che non la carichi per una fumata. Per molto tempo ho fumato solo lei lasciando da parte tutte le altre pipe acquistate nel corso degli anni. Il mio porto sicuro diciamo. È l'unica pipa che non venderei mai, mi ha accompagnato in ogni viaggio e in ogni decisione importante degli ultimi anni. Ha visto giornate belle e anche giornate tristi. Ormai è parte di me!
Tutti gli amici mi hanno sempre visto con la mia inseparabile billiard in bocca e molto spesso si domandano cosa abbia di speciale quella pipa.

Forse la sua semplicità, forse le innumerevoli fumate. Non so dirlo con precisione ma è lei!!! Non posso separarmene, anche ora che scrivo è qui con me che crea gradevoli nuvolette di fumo.
Spero davvero che mi possa accompagnare ancora per tanti anni e in tante decisioni. Spero che non mi abbandoni e che mi regali sempre le graziose fumate che fino ad ora è stata in grado di donarmi.

Non oso immaginare se dovessi perderla o romperla! Beh, spero di non dover mai affrontare un simile problema.




Francesco ( e la mia nuvoletta )

mercoledì 16 dicembre 2015

Blogger Venduto o Non Venduto? E se avessi sbagliato tutto?

Da qualche tempo mi sto chiedendo se ho sbagliato qualcosa o se faccio bene ciò che mi ero prefissato di fare.
Combattere Castello mi è riuscito... anche se una seconda opportunità non si nega a nessuno.
La cosa che più mi fa riflettere è: la strada di "integrità" che ho scelto va bene? È la cosa giusta da fare rompere le palle agli ipocriti e lottare contro chi si svende?

Onestamente non lo so più.
Qualcuno mi dice che faccio bene ma qualcun altro mi dice: "quelli hanno le pipe gratis e tu le paghi, lo stupido sei tu!".
Dovrei iniziare a vendermi al miglior offerente e accettare i trenta denari?

F.

domenica 13 dicembre 2015

Perché, ora, ho poche pipe...

Tutto è iniziato sei anni fa. Fumavo solo sigari cubani ma il mio tabaccaio di fiducia fumava anche la pipa. Ne sono sempre stato affascinato.
Era una tabaccheria nella quale si poteva fumare, una delle poche in Italia... penso che ce ne siano solo due o tre.
La persona in questione fumava un'anatra dalle uova d'oro mezza liscia e mezza pettinata, il tabacco che ardeva da mattina a sera in quella radica era...... Cellini Forte ( quello nero per intenderci ).
Ogni volta che entravo in quel negozio sentivo quel profumo di panettone, uva e vino che avrei scoperto, molti mesi dopo, essere disgustoso fin dalla prima accensione.
Quell'odore però è sempre vivo nella mia memoria e mi fa ricordare ogni volta che cerco di immaginarlo come ho fatto ad innamorarmi della pipa.
Un giorno decisi di fare il passo che tanto desideravo fare: acquistai la mia prima pipa. Un'anatra dalle uova d'oro rusticata. Era una Half Bent Apple, non troppo lunga. Bocchinaccio in metacrilato scarso come pochi. Ma quell'anatrina che faceva capolino dal bocchino prestampato mi piaceva non poco.
Come sempre le prime fumate furono da lingua felpata. Ebbi dei bruciori che ancora ricordo e ogni sorso d'acqua era come una frustata in bocca.
Piano piano migliorai la mia tecnica di fumo e decisi di concedermi una seconda pipa... una Ser Jacopo ma onestamente non ricordo quale.
Continuai così a fumare le mie due pipe fiero di me stesso ma con una lingua che sembrava quella che ti propongono nelle osterie da camionisti col piatto dei bolliti.
Comprai poi delle Mastro de Paja, Stanwell, Savinelli e altri marchi che ora onestamente non ricordo.

Poco tempo avevo già racimolato una trentina di pipe.
Poi venne il momento di acquisti più importanti. Fiamma Di Re, Dino Da Campione, Winslow e Dunhill.
Ero affascinato, stregato da questo fantastico mondo e non potevo fare a meno di seguire le aste su internet e recarmi quanto più possibile dal mio "spacciatore" di fiducia... per fortuna o sfortuna ( questo non lo so ) mi sono potuto permettere spese folli che hanno sempre tenuto acceso il fuoco di questa mia passione.
Mi sono poi buttato sull'artigianato italiano... Le Nuvole, Duca Pipe, Baldo Baldi, Safferling, Gigliucci e tanti altri.
Ho avuto circa 500 pipe. Alcune comprate e rivendute nuove, altre vendute fumate qualche volte... altre ancora vendute fumate a più non posso e alcune regalate.
Molti mi hanno detto: "Ma perché hai venduto tutte quelle belle pipe?".
Fortunatamente non sono mai stato troppo attaccato agli oggetti, sopratutto alle pipe ( anche se ce n'è una che amo e dalla quale non mi separerò mai ).
Ho sempre comprato a prezzi buoni e venuto l'usato a prezzi ottimi... per far girare le pipe, per poterne provare altre, provarne di nuove.
Qualcuno dice che sono caduto in disgrazia e che quindi mi sono dovuto vendere tutto... spero che, a te che l'hai detto, oltre al cappello ti caschino anche le palle, e ricorda che fumi anche tu le mie pipe.
Dove mi giro vedo una mia pipa, sui forum, sulle pagine Facebook. E questo mi piace. Una parte di me è da qualcun altro e che gli piaccia o no è così.
Ecco perché vendo le mie pipe. Non perché non credo in quello che scrivo ( ho elogiato pipe che non ho più ) ma perché mi piace provare.
C'è stata, non lo nego, la fase del collezionismo compulsivo e sfrenato ma è passata. Ora acquisto, provo, e se non mi piace rivendo così da poter acquistare ancora e provare tutto ciò che mi piace e mi intriga.
La pipa è la mia passione, forse la mia malattia. Ma amo questo oggetto. Lo amo per ciò che mi ha fatto vivere e per le persone che mi ha fatto conoscere. 
È un accessorio sincero: se la radica fa schifo lo senti subito, se il bocchino non è di qualità lo senti e lo vedi nel giro di due fumate.
Ringrazio ancora una volta tutti quelli che hanno parlato bene di me ma anche quelli che hanno parlato male, malissimo... tutte queste persone tengono viva la mia passione.

E tu? Ce l'hai una pipa del Tosi?

lunedì 23 novembre 2015

Pipa In Schiuma Di Mare - Meerschaum

Tecnicamente è un minerale... scientificamente parlando: silicato idrato di magnesio! Si chiama schiuma di mare perché "qualcuno" vide questo materiale galleggiare, se non era, sul Mar Nero. Altri invece la chiamano sepiolite perché al suo stato grezzo assomiglia all'osso di seppia.
La produzione maggiore la troviamo in Turchia.
La pipa in schiuma rende le fumate molto dolci e fresche ma va trattata con dolcezza, con cura. Non bisogna batterla perché è estremamente fragile e anche un minimo sbalzo di temperatura la può danneggiare. 
Con il susseguirsi delle fumate la pipa in schiuma, inizialmente bianca, tenderà ad imbrunirsi e questo è il cosiddetto culottage. Per effettuare un corretto culottage bisogna fumare la pipa lentamente, senza far scaldare troppo il fornello. Le parti che si coloreranno prima sono quelle più lontane dal calore come il cannello.
( ecco il mio trinchetto in schiuma di mare
quando ancora era nuovo, bianco candido )
Un accorgimento utile sarebbe quello di fumare la pipa con i guanti in modo tale da non sporcare l'esterno del fornello con i grasso delle mani e da non lasciare impronte. Ricordiamoci che, scaldandosi, la schiuma diventa più morbida ed anche con una leggera pressione potremmo lasciare la nostra impronta digitale ben stampata sulla pipa!!!

Abbiate pazienza, il leggendario imbrunimento può richiedere migliaia di fumate e quindi tantissimo tempo!!!
( ecco la stessa pipa dopo un po' di fumate )
Per culottare la pipa vi consiglio tabacchi molo forti, carichissimi di nicotina facili da fumare in modo tale che non scaldino troppo il fornello. Ogni tanto mettete la pipa a testa in giù e fate in questo modo qualche boccata... favorirà la colorazione del fornello.

Personalmente mi ero già avvicinato al fumo della pipa in schiuma ma senza particolari attenzioni o "manie". Non molto tempo fa ho trovato questo trinchetto molto grazioso e ho quindi deciso di riprovare. Onestamente mi sto divertendo molto a fumare questa pipetta tanto carina.
Continuerò a culottare questa pipa sperando di poter, prima o poi, raggiungere una colorazione bella scura e poter esibire con fierezza e orgoglio il risultato delle mie fumate!

Ah non fate diventare questo passatempo una mania... non vi godrete più il vostro relax con la Meerschaum!!!


Francesco




mercoledì 18 novembre 2015

FLP e Lo Scivolone Di Natale! - Featuring Mario Pascucci Pipe

Come tutti gli anni il notissimo sito di fumatori di pipa FLP realizza per il natale una pipa celebrativa. Non mi ricordo precisamente se sono state per il natale o per l'anniversario ma ho posseduto diverse pipe realizzate per FLP.
Tra le tante ricordo con piacere: Duca Pipe, Safferling, Foundation, Santambrogio, Le Nuvole, Penzo e altri... Una delle mie preferite è la penzo in finitura corbezzolo che è tra le pipe che fumo di più.

Quest'anno per il natale è stata realizzata una Pascucci Pipe che, a quanto pare, dovrebbe essere una novità assoluta a livello italiano.
Cazzata!
Le Pascucci sono già in vendita su Neatpipe da più di un anno, compreso lo shape che viene proposto da FLP in "esclusiva" la differenza? Il prezzo! Per gli affezionati del sito il costo è il 50% in meno del costo sul sito milanese.
Ok la differenza del finissaggio ok tutto quello che volete ma la pipa è la stessa e non è una cosa mai vista prima. Come già detto la scuola è mastro di paga... come già detto... ne avremmo fatto volentieri a meno!
A voi il giudizio: A destra FLP a sinistra Neatpipe












E poi io sarei il cattivo consigliere.........

martedì 3 novembre 2015

Pipe Pascucci - Mai Più Senza

Seconda puntata della rubrica:

DICONO DI ME
"X è un buon venditore ma ha un cattivo consigliere"
( il consigliere sarei ovviamente io, commento fatto senza conoscermi )

Per tornare in tema quest'oggi parlerò di un nuovo marchio che cerca la sua nicchia di mercato nel mondo della pipa: Pascucci Pipe.
Il titolare ha lavorato per oltre trent'anni alla Mastro De Paja e ha poi deciso di aprire una sua manifattura di pipe! Un plauso alla temerarietà di questo imprenditore che ha deciso, oggi come oggi, di aprire una nuova attività.
Lo ammiro anche perché vedendolo lavorare è persona di grande manualità e abilità, e devo dire che è oggetto di invidia da parte mia.
Passiamo alle pipe... ne ho vista qualcuna dal vivo, non ne ho mai fumata una. Ma mi lascerò andare anche io a qualche commento al buio, giusto per osservare la legge del taglione.
La sabbiatura pesarese mi è sempre piaciuta molto, ma per il resto... 
Forme stantie, niente innovazione. Le linee di Mastro si vedono tutte....... purtroppo.
Potevamo farne a meno!

lunedì 26 ottobre 2015

Pipa Penzo Panel Canted - Giacomo Penzo

Qualche giorno fa decido di lasciarmi andare all'ennesimo acquisto... e devo dire neanche tanto istintivo! Era da un po' che volevo acquistare una pipa di Giacomo Penzo. Tra i rivenditori che hanno l'acume di tenere in catalogo le pipe del giovane artigiano nostrano c'è la tabaccheria Floppy Pipe con sede a San Benedetto del Tronto.
Ho avuto l'occasione di scambiarmi qualche e-mail con il Sig. Pierpaolo Spinozzi che si è mostrato cordiale e gentile sin dalle parole che mi ha scritto.
La pipa ordinata è arrivata con puntualità e velocità. Ed era proprio come me l'aspettavo. Le fotografie le rendevano giustizia in modo perfetto! Nel pacco vi erano anche due biglietti ( firmati in modo autografo e personalizzati ) destinati al cliente in oggetto... in questo caso io!

Ma bando alle ciance, parliamo della pipa!
La sabbiatura è veramente molto bella, la texture finissima e ben presente su ambedue le facce laterale della pipa stessa.
Il bocchino hand cut in cumberland è molto confortevole e il materiale è "morbido".

Giacomo Penzo si conferma una grande scoperta per quanto riguarda l'artigianato italiano. È veramente promettente e  accurato nelle sue realizzazioni e ha affinato molto la tecnica.
La pipa tutto sommato non è grandissima, ecco le misure: Lunghezza 137mm, altezza 55mm, diametro esterno 32mm, diametro interno 19mm, foro profondo 47mm e peso 38 grammi.
Ho già effettuata qualche fumata con questa pipa che si è dimostrata da subito molto buona... 
Essendo io fumatore quasi esclusivamente di tabacchi virginia mi sono servite quasi 5 ore ( precisamente 4h e 58 minuti ) per portare a termine due cariche quasi complete. Sono rimasto molto soddisfatto di questa nuova pipa.
L'unico piccolo difetto è a lucidatura del bocchino. Probabilmente non viene usata una carta abrasiva abbastanza fine e - sempre per quanto riguarda la mia personale opinione - non viene lucidata abbastanza l'ebanite cumberland che si opacizza molto velocemente.

Penzo si conferma un ottimo artigiano e la tabaccheria Floppy Pipe un esempio di cordialità e professionalità. Marchio e venditore da frequentare ancora!!!

sabato 24 ottobre 2015

"Pugnettari Di Facebook" & "Leoni Da Tastiera"

Amici carissimi, nella giornata odierna inauguro con piacere la nuova rubrica di PipeHole:

DICONO DI ME!
"L'altro è un volgare e calunnioso mentitore, roso dall'odio. Tosi, mi ci giocherei parecchio"


A questo punto mi sorge spontanea la seguente conclusione: non sarà mica diffamazione a mezzo stampa?
Caro il mio Artigianato Pipe ( e non sei Raffaello ) gli insulti che rivolgi alla mia persona nel tuo consesso di amichetti (cit.) mi rendono molto felice in quanto so benissimo, in questo modo, che continuo ad essere nei tuoi pensieri. Mi immagino che ogni qual volta che accendi la pipa tu pensi al mio bel faccione da stronzo e che in qualche modo la tua fumata inizi proprio così... male!
Guarda, io sono sempre stato aperto al dialogo, in quanto queste scaramucce non fanno altro che rovinare la nostra passione comune.
Aggiungo altresì che se dovessi mai commentare qualcosa sul tuo blog ( che leggo tra l'altro sempre molto volentieri... ed è la verità ) io ci metterei la faccia e sicuramente non mi nasconderei dietro un "Anonimo".

Ti vorrei ricordare che leggo sempre tutto quello che dici compresi gli insulti... dimmi tu se questo è un comportamento da persona matura! Visto che hai superato la cinquantina potresti alzare la cornetta e telefonarmi per mandarmi a fare in culo... ma a quanto pare preferisci le parole... perché di parole si tratta... ancora sono qui ad aspettare la lettera del tuo avvocato.
Continua a parlare di me... per favore... mi fa piacere sapere che riempio le tue giornate!

Quando vorrai sarò qui per un civile confronto e per chiarire quanto detto in questo anno che è trascorso da quando ci sono state le incomprensioni ormai ben note.

Oh... un panino in compagnia e l'incazzatura vola via!!!

lunedì 19 ottobre 2015

New Corn Cob Stem - Pipe In Pannocchia E Bocchini

Da qualche giorno sul sito della Tabaccheria Del Corso ( del caro amico Simone ) hanno fatto capolino i bocchini per le pipe in pannocchia. Qui il link diretto!
Sono dei semplici bocchini a flock ( per ora solo dritti ma presto anche nella versione curva ) che permettono di buttare via quelli in plasticaccia che sono venduti insieme alle amate pannocchiette.
Appena arrivati mi sono precipitato ad acquistare il trittico disponibile in tabaccheria... anzi, più che precipitato, ero lì quando è arrivato il pacco! 
Devo dire che onestamente non sono mai stato un assiduo frequentatore di queste pipe, ma da quando c'è questa possibilità ed è nata questa idea le carico più spesso... magari con qualche tabacco particolarmente "impestante" tipo i saponati della G&H.
Il prezzo a mio avviso è buono, e tanto vale acquistare tutti e tre i colori disponibili. Si sente la mancanza di altre colorazioni infatti presumibilmente ne arriveranno altre tre o quattro!

Può succedere che un bocchino non innesti perfettamente nel cannello... ma non vi preoccupate!!!
Basta fare come ho fatto io: ho spinto un po' più forte e si è incastrato. Ho messo la pipa in bocca ed è passata la paura!
I colori sono pochi ma presto se ne aggiungeranno degli altri e penso che li comprerò tutti quanti!!!

Vi allego un paio di foto prese dalla pagina della Tabaccheria del Corso. Io non ho voglia di farle!




domenica 13 settembre 2015

Il Sigaro Toscano - Orgoglio Made In Italy

Da qualche anno a questa parte durante i mesi più caldi dell'anno lascio sempre un po' da parte la pipa per darmi al Sigaro Toscano. Seguiranno una serie di articoli dove parlerò del toscano e delle differenze tra i diversi tipi prodotti.

I primi Toscani nascono nel 1818 a Lucca e vengono poi subito imitati, a metà '800, a Napoli. Questo sigaro è nato per sbaglio in quanto vennero usate delle foglie precedentemente bagnate ( per via di un incidente ) per creare dei sigari a basso costo che però furono subito apprezzati. Ora le fabbriche si trovano a Lucca e a Cava De' Tirreni.

Chi fuma Toscano va in cerca di una esperienza forte, gli aromi sono pieni e corposi. Non è un sigaro adatto a tutti anche se tra i tanti tipi proposti ce ne sono alcuni ( come il Garibaldi ) che sono più dolci degli altri. Il colore va dal bruno chiaro della seria Extra Vecchio al quasi nero di alcuni Pastrengo.
Il nostro amato compagno di fumate è costituto da tabacco Kentucky di produzione nostrana. La parte interna chiamata "ripieno" è quasi sempre di provenienza nazionale ( Toscana, Veneto, Umbria, Lazio e Campania ). Per la fascia esterna vengono utilizzate, per ragioni di maggior grandezza, foglie di tabacco Kentucky del nord America.
Il Toscano ha una superficie irregolare e sono evidenti alla vista e al tatto le nervature delle foglie ( tutto questo si accentua nei sigari fatti a mano ). Questo non è considerato un difetto bensì un pregio.
Ecco che quindi nasce il soprannome di "stortignaccolo".

La maggior parte dei toscani sono prodotti a macchina tranne le serie "top" ( Moro, Orignale 150, Millennium, Selected, Originale e Toscano Del Presidente ).

( Immagine presa dal sito www.manifatturesigarotoscano.it )
Piccola Curiosità: non viene dichiarato se Toscanello Speciale viene prodotto a macchina o a mano. Nelle confezioni infatti vengono inseriti anche ammezzati fatti a mano che avevano l'altra metà danneggiata e non adeguata alla vendita nel formato intero.
Lo Speciale nasce ( 1998  - Manifattura di Lucca ) dagli Originale, Antico e Antica Riserva. Oggi invece sono dichiarati solo gli ultimi due.
C'era un giochino che si faceva tra fumatori ( e l'ho fatto anche io con qualche scatola ): si doveva scoprire quale era l'originale cioè il più pregiato.
Una volta erano scarti e oggi non è ben chiaro cosa sia questo sigaro.
Le volte che l'ho comprato sono sempre stato soddisfatto dalla fumata e mi diverto a cercare di capire cosa sto fumando. Certo è che nessuno di quelli che mi sono capitati tra le mani assomiglia ad uno di quelli dichiarati dalla casa produttrice.
Un sigaro a metà? Un sigaro semplicemente sbagliato?
A me piace e questo basta e avanza.

giovedì 27 agosto 2015

Tom Spanu

Un altro pipatore e pipemaker
viene a mancare all'appello.
Spero che sia lieve, per te
ora, di la!



lunedì 24 agosto 2015

Pipe Volpe - Una Nuova Scoperta

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una Pipa Volpe rodata e quindi ho subito deciso di acquistarla visto che ormai era da tempo che ne volevo acquistare una. La "fortuna" è stata anche che fosse di uno shape che mi piace che è il #55 di castello... in modo da andare oltre ad un mio preconcetto che 
avevo già argomentato precedentemente in un mio articolo dove sostenevo che non ha senso copiare le forme caratteristiche di un altro marchio. Per chi volesse l'articolo è qui ( e non ho cambiato idea eh! )
Il precedente proprietario è una persona che conosco e so che aveva dedicato questa pipa ai tabacchi virginia. La produzione è dell'anno 2014, radica di Manno. 

La pipa è ben fatta, il bocchino in cumberland tagliato a mano è veramente molto comodo anche se ancora non è perfetto, la testa è perfettamente simmetrica ( cosa che non si riscontra nelle #55 marchiate Castello ). Sabbiatura molto bella e le fumate del precedente proprietario evidenziano già le diverse tonalità della radica sotto la sabbiatura. Lo scovolino passa dall'asola del bocchino al fornello senza alcun problema. Dopo queste considerazioni decido di accenderla per capire se è una pipa che è solo bella da vedere. Scelgo l'Orlik Golden Sliced.
Fin dalle prime boccate si dimostra una buona pipa, forse per i miei gusti il fornello è leggermente grande ma in questo caso non mi dispiace affatto. La radica, che comunque non mi pare molto invecchiata, è buona e asciutta. Finisco la fumata, la pipa è ancora calda, svuoto e carico nuovamente. Nessun problema durante la seconda fumata. Acqua zero, gusto ottimo, comfort ai massimi livelli.
Il giorno seguente effettuo ancora un paio di fumate e la pipa non mi delude, anzi! Sono piacevolmente sorpreso.
Mi reco quindi da Simone della Tabaccheria Del Corso di Rimini e acquisto una seconda Volpe che ha in catalogo. Una panel leggermente diversa dai soliti canoni, come dice lo stesso Simone: "è una pipa con la spalla piuttosto robusta, caratteristica delle panel by Volpe".
La produzione è del 2015 ( circa metà anno ) e la differenza si vede lontano un miglio. La sabbiatura è sempre ben fatta, la radica però è presa da Mimmo Romeo e devo dire che a pipa nuova il legno emana un odore dolce, quasi biscottato, che devo dire mi ha convinto ad acquistarla.  Il bocchino è sempre tagliato a mano ma ora è tutta un'altra storia! L'asola è veramente migliorata e il dente, seppur importante visto che si tratta di una panel, è veramente molto molto comodo.
La rifinitura del cumberland è perfetta, non c'è una sbavatura. i progressi si vedono... eccome se si vedono. Il materiale è ottimo e il colore è eccezionale. Il foro è molto aperto e assicura un tiraggio ottimo ma non eccessivo. Devo dire che in qualche modo mi ricorda i bocchini delle pipe di Brian Ruthenberg.
La sostanziale differenza tra le panel di Carlo Volpe e le altre è che, poggiando la pipa su un piano, la testa guarda leggermente indietro. Questa particolarità unita alla pregevole fattura del bocchino fanno si che queste pipe siano veramente attraenti oltre che buone da fumare. Ma ora è il momento di descrivere, per quel che posso, le mie prime impressioni riguardo la qualità della fumata.
Ho scelto anche per questa pipa L'Orlik Golden Sliced. La prima fumata è un po' calda ma non troppo... il legno sprigiona un sapore dolcissimo che si riflette anche sul tabacco che risulta essere veramente buono!
Finita la prima carica lascio raffreddare un attimo la pipa e carico per la seconda volta. Tutto confermato!!! Gusto eccellente, zero acqua e tabacco che "si fuma da solo". Per ora il bilancio delle Pipe Volpe è positivo!

Ho conosciuto Carlo durante l'edizione della Festa Della Pipa di Cagli del 2014. Fin da subito l'ho trovato una persona gradevole.
Purtroppo vivendo in una società altamente digitalizzata è molto facile fraintendere alcune conversazioni e non capire il reale tenore delle frasi che ci vengono dette ed è altrettanto difficile far capire il tenore di quelle che diciamo. Forse per questo Carlo non gode della simpatia di molti.
C'è anche da dire che è uno dei pochi pipemaker che ha delle liste di attesa lunghe 4 mesi. Che ci vada a genio o no è innegabile che il suo lavoro è ben svolto, che il prodotto è ottimo e che merita di essere apprezzato per quello che è. Se poi vogliamo dire che le sue pipe fanno schifo solo perché non ci sta simpatico allora è un altro conto.......... ma questo è un ragionamento da imbecilli!

sabato 15 agosto 2015

La Massoneria della Pipa

Se sei un amico ti osannano,
Se non gli fai uno sconto ti scannano
Buoni amici,
Finché li tratti bene...
Ti chiedono sconto sul rodato
E poi te lo mettono in culo e "amici" è una parola del passato.
Ma ricordate, quel che fumo... è quello che ho scartato!
Prima eri il loro venditore di fiducia
La loro non era amicizia ma solo astuzia,
C'è poi un burattinaio che dall'alto tira i fili
Ma dei suoi leccapiedi necessita gli ausili.
Un po' la passione mi è passata,
Ma non se ne è mai andata,
Diffidate da certi fumatori
Alcuni si credon belli,
Con bombette come cappelli
Altri inventano stronzate
Perché le loro vite altrimenti sarebbero buttate
Diffidate, ripeto, da certi fumatori
Non sono vostri amici
Ma solo grandi attori.





P.S. aspetto ancora la tua letterina o quella di persona da te delegata... o come al solito sei solo chiacchiere e tastiera?

lunedì 25 maggio 2015

Artigiani e pipe, un amore o un lavoro?

Sono sempre stato attratto dal mestiere dell'artigiano tant'è che mi ci sono anche cimentato in un paio di occasioni con risultati incoraggianti ma non ho mai pensato di allestire un mio laboratorio.

Per me la fondamentale differenza è questa:

- chi lo fa per lavoro vede nel pezzo di legno e di ebanite una spesa che poi si tramuta in guadagno al momento della vendita,

- chi lo fa per amore di ciò che produce vede nella radica e nell'ebanite la pipa finita, vede la forma, la venatura del legno... immagina i passi che lo porteranno a finire l'ennesimo capolavoro ma ha anche paura di dover buttare tutto perché quella pipa gli stava venendo benissimo ma purtroppo la radica ha un difetto.

Ecco per me l'artista della pipa vede subito il risultato del suo lavoro e non pensa ( almeno nell'immediato ) alla pecunia che ne ricaverà. È un'idea molto romantica del mondo della pipa ma mi piace pensare che ci sia ancora qualcuno che è così.
Qualcuno che fa il suo lavoro per soddisfare la sua voglia di creatività e non la smania di acquisti del buyer di turno.
Qualcuno che ancora quando gli viene una bella pipa dice: "Beh io questa me la tengo per me".


Un abbraccio

Francesco

giovedì 12 marzo 2015

I Pezzenti Della Pipa

Ciao a tutti,
scriverò oggi dei pezzenti che girano nel mondo della pipa... artigiani e "buyer".
Non so se per educazione o per vergogna non ho mai chiesto sconti al tabaccaio nel quale faccio i miei acquisti... per carità nulla di male.
Se qualcuno AD ESEMPIO va da Alpascià e vede che se tutte le Dunhill c'è uno sconto del 10% se sente quindi legittimato ad andare AD ESEMPIO da Novelli e chiedere pari sconto in modo da giocare a chi spara il prezzo più basso per guadagnare due soldi.
Voglio sottolineare che se un negoziante si svende per un 10% di sconto su un articolo di lusso come Dunhill vuol dire che c'è qualcosa che non va!!! Il prodotto di lusso si paga a prezzo pieno.

Ma ora arriva il bello... se c'è una pipa già scontata, AD ESEMPIO del 20%, come ti permetti di chiedere un ulteriore sconto? Vuoi acquistare un oggetto costoso, scontato e poi chiedi due spicci di sconto. A me le persone così fanno pena.

Mi fanno parimenti pena i venditori che per pochi euro o per un articolo sul blog di turno si prostituiscono come sulle peggiori tangenziali d'Italia.

Francesco.


P.S. Fumate sereni!

domenica 14 dicembre 2014

Paolo Becker

Si accende un fiammifero,
la fiamma si accosta al tabacco nel fornello,
ed inizia la magia...
...non facciamola finire mai,
non farla finere mai!



lunedì 8 dicembre 2014

Tabacco Da Pipa - Capstan

Ecco qui un altro tabacco che mi piace molto... Forse uno dei primi tabacchi che ho fumato sotto forma di flake e uno dei primi dopo l'abbandono dei panettoni aromatizzati. Ho iniziato provando solo la nuova versione in latta rettangolare.
Aprendo la scatola l'odore è molto forte e ricorda quello dei fichi quando hanno appena passato lo stadio di maturazione, magari anche un po' di fichi secchi. A differenza del FVF è meno umido e quindi il caricamento risulta più facile. Io preferisco nettamente il caricamento a fetta intera ma per chi è meno esperto va benissimo anche il caricamento a flake spezzettato. Se fumato lentamente è un tabacco dalla forza media ma con una fumata un po' più frenetica diventa un po' più forte.
Come detto poco sopra va bene anche fumato da "neofiti" ma con le dovute precauzioni.
Come per tutti i flake consiglio pipe dal fornello piccolo... anche se onestamente non so proprio come renda in pipe dal fornello più grande in quanto in una pipa capiente non l'ho mai provato. Spero quindi che qualcuno possa fornirmi qualche informazione in merito.

Ultimamente ho anche avuto l'occasione di poter fumare una latta di capstan invecchiato, penso che abbia 5 o 6 anni... è veramente molto diverso e molto più buono. I virginia sono invecchiati e hanno fermentato. Più dolce e zuccherino. A mio avviso cambia anche qualcos'altro ma non so precisamente cosa.
Proverò ad invecchiare qualche altra latta di quello nuovo e vedere poi le differenze...
C'è da dire che questa latta più piccola è anche molto comoda come porta tabacco veramente molto economico.

Dovrò provare prossimamente anche la versione gialla e le due versione ready rubbed che promettono bene!

In conclusione il capstan è un tabacco per tutti, il prezzo è molto accessibile e regale sempre buone fumate. FUMATELO!

sabato 4 ottobre 2014

Tabacco Da Pipa Samuel Gawith Full Virginia Flake

Ciao a tutti.

Dopo diversi post che parlano di pipe, di marchi e di contestazioni penso che sia arrivata l'ora di parlare di tabacco... senza quella speciale piantina le nostre pipe sarebbero inutili, non avrebbero ragione di esistere anzi non esisterebbero!
Voglio partire da un tabacco molto particolare il Full Virgina Flake di Samuel Gawith
Partirò con qualche considerazione un po' più "tecnica" ( ricordo che tutto quello che scrivo è totalmente frutto della mia modestissima opinione personale ).

Aprendo la latta si nota subito il colore marrone molto scuro intervallato da filamenti un po' più chiari e si sente l'odore di erba ( mi ricorda molto la casa in campagna... davanti vi è un prato e la sera - con la rugiada - si sente lo stesso profumo ).
Il tabacco si presenta veramente molto umido ( sia nella latta che nella confezione da 250gr. ).
Appena comprato si ha voglia subito di fumarlo e qui arrivano le prime due scuole di pensiero:
1) sbriciolarlo e renderlo un ready rubbed,
2) fare della fetta che abbiamo in mano una pallina e, come disse qualcuno, "catafotterla" nel fornello.
Ecco io sono per questa seconda modalità di caricamento. Lascio la parte inferiore del fornello con pochissimo tabacco in modo che il tiraggio risulti anche ECCESSIVO!
La cosa certa è che va fatto un po' asciugare perché altrimenti si rischia di avere una combustione difficoltosa ed irregolare e che il gusto diventi acido e si formi parecchia condensa.
Da neofita mi accostai subito a questo tabacco senza però capirlo e, onestamente, non riuscì neanche a fumarlo in modo soddisfacente:
restava sempre parecchio tabacco sul fondo, era amaro ed era un doccia di acquerugiola ogni volta che provavo a fumarlo... infatti alla fine decisi di regalarlo.
Devo dire che secondo me è il migliore virginia presente sul mercato italiano... La latta costa un po' troppo infatti 22€ ( circa ) per 50gr. sono veramente molti ma come dicevo poco sopra c'è anche il bulk da 250gr. che costa 65€ ( in pratica cinque latte al prezzo di tre ). So dell'esistenza anche della confezione da 500gr. ma non ho mai avuto il piacere di acquistarla.
Ho riscontrato una grande differenza tra la latta e il bulk, nel secondo caso ( sempre per la mia personale esperienza ) la qualità è nettamente migliore... magari è solo suggestione eh.

In conclusione:
Se si capisce come fumarlo è un gran tabacco, adatto ( a mio avviso ) solo a fumatori esperti.
Io uso sempre pipe dal fornello con un diametro di 19mm circa.

È una di fumata molto coinvolgente che tutti dovrebbero fare ma con le dovute precauzioni.
Esperienza e pazienza sono le parole d'ordine.

A presto

Francesco

martedì 16 settembre 2014

Sigari Cubani - L'altra faccia della medaglia

Buongiorno a tutti,
come tanti fumatori di pipa anche io mi accosto spesso al sigaro. C'è chi fuma toscani, chi fuma caraibici in generale e chi li fuma tutti indistintamente.

Io personalmente prediligo il sigaro cubano. A differenza dei tabacchi da pipa il "PUROS" necessita di particolari accorgimenti per essere fumato. Innanzi tutto deve essere adeguatamente conservato infatti di predilige la temperatura di 20°C e l'umidità relativa al 70%circa, 75% se gli stessi sigari sono contenuti nelle scatole in legno a loro volta poste negli humidor.
L'esperienza del sigaro cubano è unica, infatti la fumata molto spesso è lunga ( almeno 30/40 minuti per i più piccoli fino alle 4 ore per i sigari più grandi ).

La fumata deve essere attenta infatti si predilige un tiraggio scadenziato ( ad esempio un minuto e mezzo tra un tiro e l'altro e tiri della stessa durata - queste sono cose da fanatici ), bisogna cercare di accenderlo nel modo giusto e senza lasciare degli spazi con combustione differente.

Molti Habanos, anzi quasi tutti, sono da fare invecchiare.
Il minimo sono un paio di anni per i sigari più leggeri fino ad un tempo di 15 anni per i sigari più grossi e forti.
Con questo non dico che non si possano fumare sigari giovani, ma più il sigaro è recente più va fumato con calma.

Parlando con l'amico Nicola ho deciso di fare questa piccola introduzione con qualche consiglio su quali sigari acquistare per iniziare ad orientarsi in questo mondo così vasto.

Inizio con i sigari più piccoli che sono tutti e tre dei Petit Corona.
Partendo dal più leggero proseguirò arrivando al più forte.

Casa Produttrice: San Cristobal De La Habana
Vitola Di Galera: El Principe
Lunghezza: 110 mm
Cepo: 42
Costo: 6,90€

Solitamente dal colore scuro la capas ( foglia esterna ) è anche molto oleosa il che è sinonimo di qualità. Aromi predominanti sono quello di legno e di cuoio.
Non c'è una grandissima evoluzione nella fumata ma comunque è un sigaro che da soddisfazioni ed è molto indicato per i novizi o per fumate al mattino.

Casa Produttrice: Ramon Allones
Vitola Di Galera: Small Club Coronas
Lunghezza: 110
Cepo: 42
Costo: 7,00€

Sentori di terra e pepe predominano rispettivamente nei primi due terzi e nel terzo terzo. Il sigaro ( il più saporito del precedente ma comunque di media intensità. Rende al meglio se fumato proveniente dal cabinet da 50.

Casa Produttrice: Partagas
Vitola Di Galera: Short
Lunghezza: 110
Cepo: 42
Costo: 7,20€

Di questo sigaro possiedo diverse esperienze e indubbiamente la migliore è quella che scaturisce dall'apertura di un cabinet da 50. All'apertura i sigari sono bellissimi e arriva una folata di frutta secca, carrube!!!
Sicuramente non è un sigaro da fumare a stomaco vuoto, le note di pepe la fanno da padrona e arrivando alla fine si fanno prepotenti! Un sigaro che non deve mai mancare negli humidor dei fumatori di cubano!!!




Casa Produttrice: Trinidad
Vitola Di Galera: Coloniales
Lunghezza: 132
Cepo: 44
Costo: 10,20€ 

Fumata delicata, forse una grande pecca di questo sigaro è la scarsa evoluzione dei tre terzi. La fumata dura circa un ora e mezza, a dispetto di quello che si possa pensare vista la scarsa forza non è per niente un sigaro facile. Molto spesso è più difficile decifrare i sigari leggeri e questo è uno di quei casi. Il vantaggio è che non serve ( come per tutti i trinidad ) il taglia sigari. Infatti il "ricciolo" permette di poter semplicemente tirarlo per avere il sigaro pronto per essere fumato. Indubbiamente la versione migliore del Coloniales è quella di prima produzione, A.D. 2004.

Casa Produttrice: Romeo Y Julieta
Vitola Di Galera: Petit Churchills
Lunghezza: 110
Cepo: 50
Costo: 10,50

Onestamente non sono un grande amante di questa marca, sono sigari dalla forza media e dal gusto non troppo complesso. L'evoluzione della fumata non è molto decisa ma comunque regala delle fumate buone senza doversi impegnare troppo. Sicuramente c'è di meglio ma è altrettanto sicuro che questo Petit Churchills ( introdotto da un anno circa ) non vi darà mai fumate cattive.


Casa Produttrice: Ramon Allones
Vitola Di Galera: Specially Selecter
Lunghezza: 124
Cepo: 50
Costo: 10,90€

Anche qui troviamo spezie e terra... invecchiamento consigliato 3 anni o entro i primi 5/6 mesi. Lasciatemelo dire: l'ho fumato fresco ed è uno stupro ai danni del fumatore... è fantastico, violento. Se non hai mangiato tanto ti uccide, fa sudare. Ma quando finisci è come il migliore degli amplessi. Sei stanco e non hai voglia di altro, mai nauseante ma penetrante, avvolgente, seducente. Godo tutte le volte che ne fumo uno. È il mio sigaro preferito, un porto sicuro. Definito dai più "il migliore robusto del mondo" e cazzo se hanno ragione!


Casa Produttrice: Partagas
Vitola Di Galera: 898
Lunghezza: 170
Cepo: 43
Costo: 13,20€

Mi raccomando scatola verniciata e non quella non verniciata!!! Anzi se comprate solo in Italia purtroppo scordatevelo, come tutte le cose buone in Italia non lo importano più. Ovviamente si consiglia la scatola da 25 pezzi. Sapori di spezie e pepe nero sempre con sottofondo di note vegetali. Ha una ottima evoluzione infatti parte quasi leggero e finisce piccante come un piatto con la 'nduja.
Purtroppo la costanza produttiva non è un gran che ma questo è un altro porto sicuro. Un sigaro che eccita da quanto è buono. Il nome deriva dal fatto che i sigari sono disposti in file da 8 9 e 8 in quanto la scatola è rastremata sia sopra che sotto. Invecchiamento consigliato dai 3 ai 7 anni e rende il meglio nel quinto anno.
Monopolio italiano incompetente... mi resta solo che dire questo.


Casa Produttrice: Partagas
Vitola Di Galera: Lusitanias
Lunghezza: 194
Cepo: 49
Costo: 18,50€

Ed ecco il finale col botto, con le fiamme e con il Doble Corona di Partagas.
Un cannone non indifferente quasi 20 cm per una fumata di tre ore e mezza. Il sigaro a mio parere rende il meglio tra i 7 e i 10 anni di invecchiamento. Io fortunatamente ne trovai una scatola da 25 del 2000 e la presi ad occhi chiusi ( pur sapendo che quell'anno e il successivo non furono molto felici per le produzioni di sigari ). Per avere una buona armonia di fumata va fatto invecchiare parecchio infatti la terra e il pepe spesso pare che facciano due giochi diversi negli esemplari giovani. Il sigaro indubbiamente è da fumatori esperti e per chi tollera la potenza deflagrante di questo titano. Nell'ultimo terzo è così forte che sembra scottare. Una poesia! 


Spero che qualcuno che ancora non fuma il sigaro con queste piccole descrizioni possa volersi accostare a questo fantastico mondo!!!

Francesco